Ho conosciuto Don Nené solo
attraverso i suoi scritti, tutti quelli della serie di Montalbano e alcuni (non
ancora tutti) dei romanzi. Ma d'altronde anche per lui il successo è arrivato
in tarda età: la sua carriera come scrittore comincia nel 1978 con "Il corso
delle cose", esordio letterario. Tanti anni dopo, nel 1994, uscirà "La forma
dell'acqua", il primo romanzo dove al suo interno compare il commissario
Montalbano. A tal proposito diceva in una intervista a "Il Venerdì" di Repubblica:
"Io sono stato povero e ho conosciuto il successo in tarda età. Tutto è arrivato
tardi nella mia vita, e questa è una fortuna: mi sento come di aver vinto alla
Sisal. Il successo fa venire in prima linea l'imbecillità. Se avessi ottenuto
da giovane quel che ho oggi, non so come sarebbe finita. Non conosco il mio
livello di imbecillità." Da quel lontano 1978 ad oggi, Don Nené ci ha
regalato una carrellata di testi lunga oltre 100 libri, che lo rendono di
diritto uno degli autori piú prolifici della letteratura italiana (e forse
mondiale) contemporanea.
Ma non solo. Camilleri è anche
una importante memoria storica non solo della Sicilia ma dell'Italia intera. Con
i suoi racconti ambientati nel passato, riesce a farci comprendere meglio i guai
della nostra ancora giovane democrazia andando alla radice dei problemi che
oggi ci affliggono. Ricordandoci da dove veniamo e cercando di farci
comprendere dove stiamo andando, lanciando continui moniti. Alla sua veneranda età
sarebbe pure potuto restarsene in disparte, a godersi i frutti del suo diurno
lavoro, la moglie, le tre figlie, i quattro nipoti... e invece no, come un uomo
che sa quando è il momento di non tacere, fedele forse al monito di Martin
Luter King ("Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli
onesti"), ne ha date per bere e per sciacquare a tutti, specie all´attuale
governo in aperto contrasto sulle politiche dell´accoglienza. Lui Siciliano
DOC, cresciuto nella cultura accogliente per antonomasia, piú volte ha
criticato le politiche dei porti chiusi e del razzismo. Tirandosi puntualmente
addosso il tiro spietato di certa politica con certe scimmie urlanti al
seguito. E anche nel momento piú delicato di un uomo, nella lotta per la vita
con un nemico con cui tutti, presto o tardi ci confronteremo, non hanno perso
occasione di infierire vigliaccamente.
Camilleri ha sempre preso le
difese dei piú deboli, dei diseredati, degli esclusi. Basterebbe solo leggere i
suoi libri, specie quelli della fortunata serie di Montalbano dove non solo i
temi della lotta alla malavita ma anche quella alla corruzione ed al malaffare
sono sempre in primo piano. "Mentre il rigore morale e l'onestà non sono
contagiosi, l'assenza di etica e la corruzione lo sono, e possono moltiplicarsi
esponenzialmente con straordinaria velocità." "Una volta un raccomandato veniva
considerato per quello che veramente era, e cioè un tale che, non riuscendo a
farcela con le proprie forze, pregava un santo in paradiso di dargli una
spintarella. Oggi invece l'essere raccomandati è come uno status symbol e il
raccomandato si affretta a farlo sapere in giro. "(da "Segnali di fumo", 2014).