Ad uno sguardo superficiale potrebbe sembrare che dietro le
Fake news ci sia il profitto facile generato dal traffico pubblicitario sui
siti bufalari, che guadagnano sui click e sulle condivisioni dei loro link. E forse
questo è stato alla base della nascita del fenomeno. Ma sempre piú spesso nasce
il sospetto che oltre il click bate si nasconda qualcosa di piú pericoloso,
organizzazioni con intenzioni ancora piú losche. Seguendo il caso delle sospette
infiltrazioni Russe nelle elezioni americane, è plausibile ipotizzare uno
scenario in cui organizzazioni (o stati) terzi abbiano tutto l'interesse a
diffondere notizie destabilizzanti per l'economia o l'assetto politico di un
Paese; notizie che facendo leva sulla sfiducia e la paura delle persone,
sposterebbero la bilancia degli equilibri da una parte o dall'altra. I social
network come Facebook sono una manna dal cielo per questi signori: la maggior
parte delle persone, spinte da mania di protagonismo, rabbia sociale o voglia
di dire la propria, condivide in massa tutto ciò che trova, ed in un attimo un
articolo diventa virale e puó essere visto (ma non letto) da migliaia di
persone.
Fake news vuol dire disinformazione: antivaccinisti,
terrapiattisti, complottisti di vario genere fanno leva sulle paure, sulla
ignoranza e sulla faciloneria delle persone, che spesso hanno un livello
culturale medio basso o sono proprio analfabeti funzionali e non riescono a
distinguere le notizie vere da quelle false, ritrovandosi però in mano un mezzo
potente come quello di internet. Inoltre, il problema della post verità è che ognuno
adesso può contestare una notizia dichiarando che sia falsa, gridare al
complotto, citare news e Fake news in un pericoloso mulinello in cui la verità
si perde. Il modo migliore per combattere le bufale e quindi quello di educare
le persone all'utilizzo consapevole dei social. Su internet si trovano vari
consigli: ho stilato per voi una breve lista in 10 punti.