"De jure" e "De facto" sono due locuzioni latine molto usate, che vogliono dire "per legge" e "di fatto". De jure Indica qualcosa deciso da una legge: ad esempio uno standard è de jure se lo ha deciso un governo o un ente apposito. De facto Indica qualcosa nei fatti. Per esempio, la lingua inglese è la lingua ufficiale de facto degli Stati Uniti, perché nessuna legge o statuto o costituzione dice che sia così.
Tutti ormai avrete sentito
parlare della vicenda di San Donato milanese, dei ragazzi rapiti dall'autista
dello scuolabus e della strage evitata grazie al coraggio di uno di loro, che
ha avuto la prontezza di spirito di recuperare un telefonino e avvisare i
genitori e la polizia. C'è stato un grosso richiamo mediatico a quello che è
successo, soprattutto perché l'uomo, secondo quanto dice la sua fedina penale,
era stato in passato condannato per guida in stato di ebbrezza e molestie su
minore. Il fatto è stato "aggravato" agli occhi dell'opinione
pubblica per la nazionalità dell'autista, di origine senegalese ma nato in
Francia e naturalizzato Italiano; nazionalità che è stata messa al centro
dell'attenzione per la nota tendenza di parte della politica e dei mass media
italiani di dare rilevanza a questo aspetto specifico delle persone coinvolte
in fatti di cronaca. È curioso notare come i mass media e l'ambiente politico
non abbia fatto lo stesso con la nazionalità del giovane eroe. Infatti, il
ragazzo che ha salvato i suoi compagni di sventura, che si chiama Samir, è figlio
di una coppia di marocchini. Italiano de facto, perché de jure non lo è.
Pensavo proprio a questo
mentre oggi mi spostavo per Monaco su un autobus di linea. C'era vicino a me un
gruppo di ragazzini forse coetanei di quelli di San Donato. Tra di loro ce n'erano
un paio con i capelli biondi e gli occhi azzurri, una con la carnagione un po'
più olivastra, due con capelli scuri uno di colore ed uno con tratti orientali.
Parlavano tutti quanti la stessa lingua, Il tedesco, e si comprendevano tra di
loro con naturalezza e tranquillità. Secondo me non percepivano alcuna
differenza fra di loro e sicuramente erano tutti nati in Germania: frequentando
la stessa scuola e avendo la stessa vita sociale, si sentono tedeschi. Ho pensato
che anche i ragazzini sul quello scuolabus devono sentirsi cosí, che anche
Samir deve sentirsi integrato, Italiano de facto. Peccato che in pochi si
soffermino su questo aspetto della faccenda.
Possiamo vedere nei fatti di
San Donato le due facce della situazione della immigrazione in Italia. Da una
parte un delinquente e dall'altra un eroe, entrambi stranieri. Ma mentre per il
primo si indugia lungamente sulla nazionalità dando nome, cognome e qualsiasi
dato disponibile, del secondo non si pronuncia neanche il nome per non
sottolineare il fatto che sia figlio di immigranti e dare alla pletora
osannante l'impressione che l'eroe sia uno "dei nostri", puro ed incontaminato
italiano. Ma è un modo di raccontare gli eventi completamente al di fuori della
realtà e soprattutto falso, ipocrita, strumentale.
Il ministro Salvini,
intervistato da Bruno Vespa, dopo aver puntualizzato che all'autista, straniero
che ha commesso un reato, sarà revocata la cittadinanza grazie al decreto
sicurezza (ovviamente proposto da lui), pur citando genericamente il "ragazzino
che ha avuto prontezza d´animo", non ne pronuncia il nome per non far sapere
alla pletora dei suoi seguaci che chi ha salvato la situazione avvertendo i
carabinieri, sia in realtà figlio di immigrati; questo la dice lunga su quanto
la comunicazione venga falsata.