Questi personaggi se ne fottono
di tutto, anche dell'ambiente. Seminano zizzania, denigrano chi dà l'allarme,
sminuiscono il lavoro di chi cerca di porre rimedio alle loro sciagurate
politiche. E mentre il 15 febbraio al posto di pioggia e neve abbiamo il sole,
mentre l mondo muore sotto il peso di plastica, smog e detriti vari, questo si
spartiscono le ultime risorse. E ci fanno credere che tutto va bene, che è un
complotto. Ma amici miei, come vi ho piú volte detto, non abbiamo altro tempo
da perdere e ci conviene aprire gli occhi a tutti, altrimenti ci rimettiamo. Non
i nostri figli, non i nostri nipoti. Noi.
Immaginate allora che cosa
potrebbe succedere domani se l'economia ad un tratto collassasse. E non parlo
della crisi del 2013, parlo di una crisi vera, globale, in cui manca davvero il
cibo, dove non c'è piú nulla da salvare. Un mondo scivolato indietro alla barbare
ed alla inciviltà. Chiedetevi: "sarei io capace di sopravvivere in un mondo
senza piú tecnologia o grande distribuzione?" no che non saresti in grado,
nessuno potrebbe esserlo. Come non potremmo accettare di regredire nei diritti acquisiti:
diritto di parola, di espressione, di realizzazione. Tutto inghiottito dalla
paura, dalla rabbia, dalla fame. Tutto distrutto. E se pensate che la mia sia
una visone catastrofista, beh vi sbagliate. Se avete ancora la fortuna di avere
un nonno o uno zio cresciuti prima del 1940, beh chiedetegli come si stava,
cosa voleva dire essere diversi allora, quale fine toccava a chi diceva o
faceva qualcosa di sconveniente e diverso da ciò che l'ordine costituito
voleva. Perché quello potrebbe benissimo essere il vostro futuro.
E allora combattere contro questa
enorme roulette russa, contro i sovranismi, per i diritti di tutti, per l'ecologia,
per la democrazia e per una globalizzazione che ci porti davvero ad essere un
unico popolo quale siamo, dovrebbe essere questa la nostra vera priorità. Invece
continuiamo a crogiolarci a questo falso sole che è solo il presagio di una
cocente estate che potrebbe bruciare completamente la nostra civiltà.