La teoria del complotto del piano Kalergi è la credenza secondo la quale esista un piano d'incentivazione dell'immigrazione africana e asiatica verso l'Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni. Prende il nome dal filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove - Kalergi (1894-1972), paneuropeista storico, cui viene attribuita la paternità di...
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Il decreto sicurezza bis è legge con 160 voti favorevoli. Diventa legge dello Stato e fondamentalmente, tra le altre cose, rende pressocché illegale il salvataggio in mare dei naufraghi da partedelle ONG, che verranno punte con multe fino a un milione di euro oltre che l'arresto ed il sequestro del mezzo. Che sia una mossa elettorale sembra ben chiaro. Primo perché va contro ogni trattato internazionale (detti banalmente "leggi del mare") che impongono il salvataggio in mare dei naufraghi (e infatti gli sbarchi non sono cessati ma continuano, anche attraverso navi della Marina Militare Italiana). Secondariamente perché gli sbarchi sono si diminuiti ma non certo grazie alla "linea dura" del ministro dell'interno, ma piuttosto per gli accordi presi dai governi precedenti (soprattutto da Minniti) con i governi libici.
Va detto che, proprio perché viola dei trattati stipulati dall'Italia, oltre che diversi articoli della nostra Costituzione, il decreto sarà quasi sicuramente cassato dalla Corte costituzionale e quindi di fatto reso nullo. Il che, come fa notare LorenzoTosa su TPI news, è esattamente quello che vuole Salvini. "A voler pensar male, si direbbe che lo scopo stesso del decreto non sia quello di fermare gli sbarchi (meno del 10 per cento, non a caso, riguardano le Ong), e men che meno di bloccare l'immigrazione clandestina, semmai di creare l'incidente costituzionale perfetto, che permetterebbe al contempo a Salvini di recitare ancora una volta il ruolo della vittima di "giudici e burocrati anti-italiani" e poter proseguire indisturbato quella battaglia navale permanente con le Ong di tutta Europa, sulla pelle dei migranti e di chi salva vite in mare."
Ora questo è solo l'ultimo di un estenuante gioco al massacro condotto dal ministro salvini dal giorno successivo al suo insediamento al dicastero degli interni. Sembra una vita ma sono passati solo poco piú di 18 mesi. Un anno e mezzo di inferno, di guerriglia, di provocazioni, di polemiche infinite, di insulti, di diatribe e di divisioni. Mesi di inutile rabbia e follia che hanno fatto emergere non solo tutte le divisioni interne alle opposizioni ed al movimento cinque stelle, ma soprattutto il profondo odio degli italiani verso il diverso, verso il migrante, contro chi non la pensa come te. Guelfi e Ghibellini moderni che si scannano a suon di "fascista" e "comunista" in un continuo innalzamento dei toni, inversamente proporzionale alla discesa verso il basso della qualità discorso politico.
Di questa discesa della china, lo ammetto, ho fatto anche io la mia parte, come tutti quelli che, imbracciata l'arama ormai spuntata dell'indignazione per questo o quel exploit del vicepremier, non abbiamo fatto altro che da cassa di risonanza per la sua campagna elettorale perenne. E cosí, mentre tutti ci scanniamo, lui se la ride e sale nei sondaggi, conquistando consensi anche tra chi fino a poco prima neanche lo avrebbe votato di striscio. A questa imbriacatura abbiamo contribuito tutti, caduti nella rete della "Bestia" (la macchina elettorale di salvini) e restati impigliati. È il momento di uscirne.
I primi a doversi riprendere da questa imbriacatura sono proprio le persone di sinistra. Non mi riferisco ad una formazione politica in generale ma a tutti coloro che hanno idee che possono ricondursi ad una idea sociale opposta a questo autoritarismo e sovranismo imperante. Basta con le divisioni, i particolarismo e i giochi di potere. Ma basta anche con gli attacchi ad personam e con la demonizzazione dell'avversario. Cominciamo noi ad abbassare i toni e, soprattutto, a smetterla di parlare di salvini. Boicottiamolo. Non abbocchiamo piú all'amo delle sue provocazioni, non facciamo da grancassa ai suoi slogan. Perché poi lui è bravo a fare la vittima e da buon "italiano chiagni e fotti", ci fotte alla grande. Soprattutto, smettiamola con questa aria di superiorità che ci fa solo del male. La sinistra ha fatto molti sbagli, primo tra tutti quello di cancellare la propria storia, sia quella di cui si vergognava (le foibe, i gulag, le purghe staliniane, i soldi russi), sia quella di cui andare fiera (Berlinguer, Pertini, Nenni, Gramsci). Basta, ammettiamo gli errori commessi, epuriamoci dai vari personaggi che hanno solo fatto il male della sinistra italiana e ricompattiamoci contro l'avversario. Mai nemico, perché dobbiamo difendere si la libertà ma mai dimenticare che dall'altra parte abbiamo una persona che ha delle idee che possiamo reputare sbagliate ma sono legittime, fintanto che ci si muove nell'ambito costituzionale.
#boicottasalvini è l'unico modo per far passare questa "sbornia" continua degli italiani. Contrastare il suo operato violento e ignorante con argomentazioni, senza avere la presunzione di essere superiori o senza elevarsi al di sopra degli altri, ma cambiando il modo di comunicare. Perché è questo uno dei grandi problemi della sinistra italiana: comunicare con il popolo. La progressiva borghesizzazione degli esponenti della sinistra, l'allontanamento dal popolo... guardate salvini, guardate come si pone lui: uno del popolo, come loro. Solo che invece di stimolare la crescita del paese, ne stimola gli istinti piú bassi e beceri. E raccoglie consensi. Non diamogli piú modo di spargere il suo veleno, ma contrastiamolo con le idee, le argomentazioni, dimostrando finalmente maturità e compattezza. Cosí facendo toglieremo a lui ed alla sua "bestia" l'ossigeno, lo spazio di manovre e, al contempo, riusciremo a costruire un nuovo rapporto con il popolo, con la base, con chi ha fame e bisogno di risposte immediate.
La fuori è pieno di pericoli e problemi da risolvere. Non possiamo restare isolati e soli, come paese e come popolo, di fronte ai gravi problemi che si prospettano all'orizzonte. Guardate a quello che sta succedendo in Siberia, ai cambiamenti cimatici che porteranno nuove ondate di migratori climatici, che colpiranno (e forse anche duramente) il nostro territorio, e che già colpiscono con alluvioni, bombe d'acqua, tornado e grandinate. Chi crede ancora in un percorso democratico in questo Paese deve unirsi e rispondere allo strapotere di qualcuno che, rappresentando solo le idee di uno sparuto 17% della popolazione, sta lentamente raccogliendo intorno a sé una legione di persone spaventate e terrorizzate. Rispondiamo al terrore con la luce della ragione e della speranza.
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