Gretini e Cretini

26.09.2019

Da qualche giorno gira su internet una vignetta in cui si vede Greta Thumberg, proiettata su maxi schermo durante il suo discorso alle Nazioni Unite, che pronuncia la frase "Mi avete rubato il futuro". Nella stessa stanza buia e spoglia, dei bambini evidentemente orientali, la mandano a quel paese mentre stanno confezionando delle scarpe.

Il messaggio che si vuole far passare è chiaro: Greta è solo una frignona egoista e viziata. nata nella parte fortunata del mondo mentre altri, a cui è stato realmente rubato il futuro, sono costretti a lavorare lontano dagli agi della modernità. Eppure, basterebbe ascoltare per intero il discorso della sedicenne svedese per capire come lei stessa si definisca una ragazza fortunata e di come sia cosciente di essere un simbolo e di parlare anche per coloro che non possono difendersi o non possono dire la propria sulla questione ambientale.

E questo é solo l´ultimo attacco alla persona e al messaggio di Greta, diventata bersaglio di una parte della opinione pubblica violenta e polemica nei suoi confronti, ammaestrata da personaggi più o meno influenti del panorama sociale e politico internazionale con vignette diffamatorie, immagini dissacranti e una marea di fake news atte a "dimostrare" il complotto dei poteri forti che stanno dietro al movimento Friday for future. Il tutto sorvolando completamente e allegramente sul messaggio, davvero allarmante e sostenuto ampiamente (e da decenni) da buona parte del mondo scientifico, sui pericoli che stiamo correndo come umanità. Un comportamento che, come fa notare Shy nel suo video di mercoledì scorso, non solo è terribile, ma soprattutto lo è se rapportato al fatto che parliamo di adulti che bullizzano una ragazzina di appena sedici anni. Adulti che non vogliono sentirsi dire di aver commesso degli errori e cercano di sminuire il messaggio di Friday for future e continuare a fare quello che gli pare con il nostro pianeta.

Per non parlare dei benaltristi e degli ipocriti, che non vedono come la lotta della giovanissima Greta sia in realtà non solo per difendere il clima ma soprattutto, per difendere la nostra civiltà, ormai fossilizzata in un continuo circolo vizioso di produci, consuma, butta che ci sta portando all´estinzione. Quando Greta grida quasi in lacrime "Mi state rubando il futuro" in quel momento sta gridando per ogni bambino in qualsiasi parte del mondo schiacciato da un sistema economico e sociale ottuso, retrogrado e profondamente sbagliato. A ben vedere la lotta climatica si può risolvere solo con un ripensamento del nostro modello economico e sociale, con la fine del capitalismo selvaggio che porta multinazionali, governi e semplici cittadini a non curarsi affatto di come va il mondo ma a vivere come se vivessimo in un pianeta dalle risorse infinite. Inoltre preservare il clima vuol dire preservare i progressi della scienza, della cultura, dei diritti. Immaginate cosa potrebbe succedere dopo un eventuale collasso della società a causa del clima stravolto: guerre, anarchia, fine dello stato di diritto, carestie, migrazioni di massa, sconvolgimenti politici...

Mi direte: "la riconversione industriale, economica e culturale comporta rischi e sacrifici che non siamo disposti a fare". Concordo, e forse come dice qualcuno molti dei ragazzi che protestano non sarebbero disposti a rinunciare alla tecnologia per salvare il pianeta (cosa su cui non concordo, ma va be... le generalizzazioni ad minchiam vanno per la maggiore di questi tempi...). Ma non è forse meglio pagare adesso il prezzo di questi sacrifici piuttosto che pagare poi un prezzo molto più salato tra poco meno di vent´anni. Vent´anni, non duecento. Il completo sconvolgimento del clima, con possibili glaciazioni, desertificazioni, estinzioni di interi ecosistemi, non vale certo il nostro egoistico desiderio di un eccessivo benessere, questo vivere al di sopra delle nostre possibilità come specie. Dobbiamo prenderne coscienza e far prendere coscienza a più persone possibili. Anche e soprattutto a questi ragazzi che hanno bisogno di guide, di informazioni, di aiuto, non di essere scartati con una alzatina di spalle e definiti "bimbiminkia".

Luca Donadel nel suo interessante video su Greta, sostiene che la Thumberg sia solo un prodotto commerciale, con un messaggio limitato alla semplice azione sensazionalistica ma fondamentalmente inefficace nella lotta al cambiamento climatico, perché lascia fuori paesi come Cina e India, che producono la maggior parte dell´inquinamento globale. È indubbio che il problema dei paesi emergenti sia importante nell´equazione e che il fatto che mentre in Europa e in generale in occidente si seguono regole sempre più stringenti in materia ambientale, le multinazionali de-localizzano in quei Paesi dove queste regole non esistono, rendendo più difficile la lotta per l´ambiente. Ma non dobbiamo certo per questo demordere anzi, dobbiamo approfittare dell´attenzione sulla tematica per fare pressioni sui governi e sulle aziende affinché cambino rotta. Possiamo per esempio scegliere da chi comprare e cosa, orientando i nostri consumi verso quei prodotti o aziende che hanno un occhio di riguardo verso l´ambiente. Possiamo provare quantomeno e non lavarcene le mani dicendo "é tutto inutile se poi la Cina fa quel che gli pare". Troppo facile così. Ricordate? Pagare il prezzo ora o pagarlo dopo con gli interessi. La scelta é solo nostra. Greta, torno a ripeterlo, è un simbolo intono a cui un certo movimento di idee si raggruppa. Che ci ricorda con i suoi modi, i suoi termini, la sua forza, che è possibile fare qualcosa, non importa quanto piccoli si sia. Da sempre i simboli sono importanti nelle rivoluzioni. Un simbolo erano Gesù, Buddha, Lenin, Gandhi, Martin Luter King. Uomini che con la loro azione riuscirono a riunire intorno a se persone che poi hanno cambiato il mondo.

Se dietro Greta e il fenomeno di Friday for future ci siano i poteri forti poco importa, il suo messaggio non perde di certo per questo valore. Lei attraverso i social e internet ci mostra una situazione gravissima ma ancora recuperabile se siamo disposti a pagare il prezzo adesso e non tra vent´anni con gli interessi. il problema non riguarda solo alcuni ma tutto il mondo. Greta ci spinge a cercare di vedere le cose in modo diverso, ci fa sorgere il dubbio, cercare soluzioni. Soprattutto ci costringe a guardare a noi ed al nostro pianeta come una entità unica ed indissolubilmente unita. La nostra casa brucia e non abbiamo dove scappare. O iniziamo a ragionare come umanità oppure come umanità ci estingueremo.

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