Mi direte: "la riconversione industriale, economica e culturale comporta rischi e sacrifici che non siamo disposti a fare". Concordo, e forse come dice qualcuno molti dei ragazzi che protestano non sarebbero disposti a rinunciare alla tecnologia per salvare il pianeta (cosa su cui non concordo, ma va be... le generalizzazioni ad minchiam vanno per la maggiore di questi tempi...). Ma non è forse meglio pagare adesso il prezzo di questi sacrifici piuttosto che pagare poi un prezzo molto più salato tra poco meno di vent´anni. Vent´anni, non duecento. Il completo sconvolgimento del clima, con possibili glaciazioni, desertificazioni, estinzioni di interi ecosistemi, non vale certo il nostro egoistico desiderio di un eccessivo benessere, questo vivere al di sopra delle nostre possibilità come specie. Dobbiamo prenderne coscienza e far prendere coscienza a più persone possibili. Anche e soprattutto a questi ragazzi che hanno bisogno di guide, di informazioni, di aiuto, non di essere scartati con una alzatina di spalle e definiti "bimbiminkia".
Luca Donadel nel suo interessante video su Greta, sostiene che la Thumberg sia solo un prodotto commerciale, con un messaggio limitato alla semplice azione sensazionalistica ma fondamentalmente inefficace nella lotta al cambiamento climatico, perché lascia fuori paesi come Cina e India, che producono la maggior parte dell´inquinamento globale. È indubbio che il problema dei paesi emergenti sia importante nell´equazione e che il fatto che mentre in Europa e in generale in occidente si seguono regole sempre più stringenti in materia ambientale, le multinazionali de-localizzano in quei Paesi dove queste regole non esistono, rendendo più difficile la lotta per l´ambiente. Ma non dobbiamo certo per questo demordere anzi, dobbiamo approfittare dell´attenzione sulla tematica per fare pressioni sui governi e sulle aziende affinché cambino rotta. Possiamo per esempio scegliere da chi comprare e cosa, orientando i nostri consumi verso quei prodotti o aziende che hanno un occhio di riguardo verso l´ambiente. Possiamo provare quantomeno e non lavarcene le mani dicendo "é tutto inutile se poi la Cina fa quel che gli pare". Troppo facile così. Ricordate? Pagare il prezzo ora o pagarlo dopo con gli interessi. La scelta é solo nostra. Greta, torno a ripeterlo, è un simbolo intono a cui un certo movimento di idee si raggruppa. Che ci ricorda con i suoi modi, i suoi termini, la sua forza, che è possibile fare qualcosa, non importa quanto piccoli si sia. Da sempre i simboli sono importanti nelle rivoluzioni. Un simbolo erano Gesù, Buddha, Lenin, Gandhi, Martin Luter King. Uomini che con la loro azione riuscirono a riunire intorno a se persone che poi hanno cambiato il mondo.