35. Il Genio non esiste (e a volte è un idiota)
La scienza non è democratica. È una frase che può dare fastidio, essere criticata e considerata l'affermazione di un insopportabile elitarismo. Ma è la verità: nella scienza se non dimostri le tue affermazioni quello che dici non ha alcuna valenza. Il metodo scientifico di cui vi ho parlato piú e piú volte invitandovi ad informarvi, è il metro di misura con cui le affermazioni scientifiche vengono esaminate. E solo dopo che una affermazione avrà affrontato il vaglio della scienza ufficiale, allora potrà essere accettata nella grande biblioteca del sapere.
È importante comprendere come funziona il metodo scientifico per poter cercare di distinguere le notizie vere da teorie senza fondamento. Questo non vuol dire che tutto ciò che non viene dal mondo accademico è una bufala, solo che bisogna accertarsi delle fonti, degli studi (detti paper) e di chi quegli studi li verifica e controlla (paper review). Soprattutto dobbiamo sempre cercare di restare vigili e chiederci cosa si nasconde dietro una notizia, se la fonte che ce la fornisce è sicura e quanto e, soprattutto, restare dubbiosi, senza affrettarci a condividere informazioni che possono essere potenzialmente pericolose o fuorvianti, che possono creare confusione, sospetto, divisione. Insomma, bisogna usare tanto buonsenso (critico).
Ma se dobbiamo farlo noi comuni cittadini, a maggior ragione chi ricopre cariche istituzionali dovrebbe essere informato e consapevole; anche (e soprattutto direi) quando non ricopre cariche di governo ed è all'opposizione, deve mantenere sempre lo spirito del buon capo di famiglia, controllare e aiutare il Governo del Paese. Cosa che forse al Senatore Salvini ancora non è caro. Sempre pronto a diffondere notizie attraverso i suoi social, sempre in perenne campagna elettorale a racimolare voti, non perde mai occasione per tacere. E se per chi lo segue il Covid19 è il frutto di un esperimento di laboratorio, allora non perde l'opportunità di condividere a social unificati l'opinione di uno scienziato, addirittura un premio Nobel che conferma come si, secondo lui il virus è stato creato in Cina, a Wuhan, per trovare una cura all'AIDS, poi sfuggito dal laboratorio stesso come in qualunque film di Italia1 che si rispetti. Non importa che la comunità scientifica di tutto il mondo, in coro, spieghi da mesi che il DNA o l'RNA di un virus, quando è ingegnerizzato, si vede lontano un miglio. Non bastano le decine di studi, si è convinto che su un servizio di TG Leonardo andato in onda cinque anni fa si profetizzasse questa catastrofe. Ed ora ha dato ai suoi la prova definitiva, quella della parola niente popò di meno che di Luc Montagnier.
Ed è vero: Montagnier è un premio Nobel. Professore presso l'Istituto Pasteur di Parigi, presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell'AIDS, ha scoperto nel 1983 il virus dell'HIV, insieme alla dottoressa Françoise Barré-Sinoussi e al dottor Robert Gallo, e ha vinto il Premio Nobel per la medicina 2008. Perciò, essendo un premio Nobel, gli va dato tutto il credito del mondo, vero? Falso. Perché lo stesso Montagnier sostiene che l'AIDS si potrebbe eradicare instaurando una buona flora intestinale, mangiando bene e mantenendo una buona igiene personale. Che è curioso, se ci pensate: a Wuhan, secondo lui, un laboratorio lavora da anni per trovare la cura all'AIDS, quando invece basterebbe, sempre secondo lui, lavarsi bene e mangiare bene. Tutte affermazioni a cui non è seguito nessuno studio scientifico che comprovasse le sue teorie. Tutto campato in aria, senza uno straccio di prova. Come quando ha cominciato a dire che l'AIDS si trasmetteva con starnuti e baci, senza però spiegare come mai allora tutto il mondo non abbia l'HIV. Nel corso degli anni ha sostenuto altre teorie bislacche: che l'acqua conserva una sua memoria genetica, che il Parkinson e la SARS possono essere curati con la Papaya fermentata o che i vaccini potrebbero causare l'autismo. Montagnier è attivamente impegnato nello studio e nella ricerca sull'efficacia dei rimedi omeopatici. Ovviamente di tutte queste sue affermazioni e teorie non esiste alcun studio che rispetti i criteri più elementari della comunità scientifica.
Mi stupisce la facilità con cui queste "teorie alternative" prendono piede. Non tanto tra la gente comune, purtroppo poco avvezza a ragionare anche un minimo in termini scientifici, quanto tra alcuni esponenti della gerarchia politica. Vi assicuro che ci vuole davvero poco, basta cominciare a rispettare il lavoro degli scienziati e comprendere come funzionano i meccanismi della scienza per cominciare a districarsi un po' piú agevolmente tra le Fake news. Basta per esempio comprendere che non perché qualcuno riceve il premio Nobel diventa infallibile. Ci sono nel web storie di uomini e donne che pur avendo vinto i premi piú prestigiosi e importanti del mondo della scienza e della tecnica, hanno preso delle cantonate pazzesche. Pochi sanno delle boiate dette da Democrito, delle folli pratiche alchemiche di Newton, di quante idee si sia fatto fregare quel sociopatico di Tesla o di quanti sbagli abbia commesso Einstein. Quelli che definiamo geni non sono altro che esseri umani appassionati, instancabili ricercatori di conoscenza, con alle spalle un quantitativo inimmaginabile di errori. Semplici esseri umani, a volte fortunati, a volte approfittatori, altre volte "proprio scemi", tutti con sconvolgenti scheletri nell'armadio. Ed è proprio per aiutare a comprendere ai "non addetti ai lavori" quanto normali siano quelli che noi riteniamo geni, che Barbascura X, laureato in chimica organica e dottore in chimica verde e produzione di materiali da fonti naturali, che alla carriera accademica affianca quella da comico divulgatore sui social, (oltre che performer, grazie a un monologo teatrale sempre a tema ironico - scientifico), ha scritto un godibilissimo libro. Il genio non esiste (e a volte è un idiota). Il retroterra storico è affascinante e dettagliato, senza scadere in pippone "sogni d'oro", quelli che ti fanno andare nel mondo dei sogni nel giro di tre righe; no, non è quel genere di lettura. Prende in considerazione un selezione di personaggi che la storia ha reso celebri come "geni", rivelandone con irriverenza gli errori e le credenze più impensabili. Ripercorrendone le scoperte, il libro di Barbascura X vuole mostrare anche il lato più umano e buffo di questi geni, che sicuramente hanno mostrato il loro impegno instancabile verso la ricerca della conoscenza, ma che rimangono comunque uomini che, come tutti, hanno commesso un sacco di errori; in fondo "quello che chiamiamo 'genio'", secondo le parole di Barbascura X "è spesso semplicemente passione" E forse Luc Montagnier potrebbe entrare benissimo in un seguito di questo libro.
Insomma, non sto certo qui a sminuire il lavoro di nessuno, ma vorrei piuttosto instillare in voi un sano dubbio. Quello che mi preme farvi comprendere infatti è che prima di fidarci ciecamente di qualcuno dobbiamo prenderci la sana abitudine di fare un po' di approfondimento per non cadere nelle trappole tese da chi, ingenuamente o con intenzione di destabilizzarci e spaventarci, divulga notizie false e senza alcun appoggio scientifico. Soprattutto in tempi cosí difficili come questi in cui siamo piú fragili e suscettibili a causa del distanziamento sociale e dell'incertezza del futuro. Ovviamente, sia chiaro, Salvini a ciò che ha condiviso, al parere di Montagnier non crede manco per niente. Però sa che il suo elettorato tipo, amante dei buongiornissimi e di tutto ciò che è complotto, per queste cose qui va in brodo di giuggiole. Soprattutto quando alla teoria cospirazionista dei "poteri forti" puoi appiccicare la medaglia di un Nobel. Perché siccome siamo tutti abituati a credere che essere un Premio Nobel voglia dire essere anche super dotati ed immuni dalle supercazzole con scappellamento a destra, ci beviamo tutto quello che ci dicono. "se lo ha detto lui" pensiamo, ma il ragionamento che dobbiamo fare è completamente l'opposto: anche se lo ha detto un Nobel, un Professorone, un politico, prima controllo e dopo condivido.
A tal proposito, come riporta Emilio Mola, "nel 2012 35 premi Nobel, stanchi di tutte queste uscite di Luc Montagnier, chiesero con una lettera la sua rimozione da direttore di un istituto di ricerca in Camerun. Ecco, se i Nobel hanno sempre ragione a prescindere, allora 35 Nobel valgono più di uno".