Il Governo dell’ipocrisia (8 marzo e dintorni)
Sta suscitando molto scalpore in queste ore il manifesto della sezione della Lega di Crotone (si, ci sono rimasto pure io, ma è vero: in Calabria la Lega ha una sede!), dove si sostiene che a offendere la dignità della donna è "chi contrasta culturalmente il ruolo naturale della donna volto alla promozione ed al sostegno della vita e della famiglia". In parole povere, il ruolo della donna nella società è quello di sfornare neonati e fare da badante a figli e marito. Che proprio la lega e Salvini facciano del moralismo sulla Festa della Donna risulta un tantino ipocrita. Perché tra bambole gonfiabili e insulti sessisti a chi esprime la propria opinione, cos'è la dignità di una donna non deve certo insegnarcelo loro. E infatti fanno di tutto per delegittimare le lotte delle donne e togliergli quei diritti che hanno faticosamente acquisito negli ultimi cento anni. Ecco quindi che l'odioso Senatore Pillon non solo presenta un DDL in cui riforma il diritto di famiglia e le leggi sul divorzio, (in cui si costringe di fatto le donne a restare con il proprio marito anche se violento), ma propone di far diventare la legge sull'aborto come quella argentina (dove si autorizza l'aborto solo quando la gravidanza sia frutto di uno stupro o vi sia pericolo per la vita della madre). E se non bastasse, ad ogni occasione possibile, esponenti della Lega e lo stesso Salvini non perdono occasione di svilire la donna con insulti e gogne mediatiche; cosí le femministe di "non una di meno" che intervengono ad un convegno a Roma vengono strattonate e cacciate a male parole; Emma Marrone che dissente sulla politica dei porti chiusi, viene invitata ad aprire le gambe e farsi pagare; Laura Boldrini (paragonata da Salvini ad una bambola gonfiabile) subisce da anni una continua sequela di insulti; le manifestanti che gridano contro Salvini vengono messe alla gogna sui suoi social e ricoperte di insulti. Questo è il governo dei maschi baby, devi fartene una ragione. Un governo che da pieno patrocinio istituzionale al World congress of families (Il congresso mondiale delle famiglie) che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019, "per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società". Un congresso in cui interverranno alcune personalità di spicco dell'antiabortismo e dei sostenitori della famiglia tradizionale come il russo Dmitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità che ha lo scopo di influenzare il parlamento russo, la Duma, e di aiutare il presidente russo Vladimir Putin a sviluppare politiche in linea con le indicazioni della chiesa ortodossa; la ministra per la famiglia del governo ungherese, Katalin Novak; e il presidente moldavo Igor Dodon, che ha spesso espresso posizioni omofobe.
Il problema è che il maschilismo e la misoginia in Italia non sono mai veramente finiti. La concezione che si ha della donna come oggetto del desiderio sessuale del maschio è davanti agli occhi di tutti. Al maschio italico l'emancipazione delle donne non gli va proprio giù, non gli piace. Per loro e i quattro pagliacci che ci governano, espressione massima della misoginia eletta a sistema, la donna deve restare relegata tra le mura domestiche, a fare figli e prendersi cura del marito. Non può e non deve avere nessuna ambizione. Zitta e muta, faccia a terra. A nulla sono serviti anni di lotte, dalle suffragette fino ai giorni nostri, dalle proteste della Bonino e delle Radicali, il sacrificio di Franca Viola (prima donna a rifiutare il Matrimonio riparatore dopo lo stupro subito e che fece condannare il suo stupratore); a nulla sono serviti il genio di Margherita Hack e il garbo di Rita Levi Montalcini o ancora l´impegno civile e morale di Nilde Jotti e tutte le donne che hanno reso grande il nostro Paese: ancora nel 2019 la donna italiana deve restare subordinata al maschio. Negli ultimi vent'anni le chiacchiere da bar, che posso sentire con le mie orecchie da dietro il bancone, non sono cambiate: sessismo, apprezzamenti sessuali piú o meno esplicite, battute sulla presunta inferiorità delle donne in qualsiasi campo. Certo, non tutti coloro che fanno delle battute realmente attuano atteggiamenti maschilisti, io stesso a volte scherzo (CON le donne, non SULLE donne, che è leggermente diverso), ma negli ultimi anni la misoginia è cresciuta in modo esponenziale con l'acuirsi dello scontro sociale, dell'ignoranza e soprattutto, con il modificarsi dell'immagine della donna.
Qualche anno fa Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù realizzarono un documentario, "Il corpo delle donne" in cui si analizzava come le donne fossero oggetto di una campagna mediatica svilente, evidenziando come le donne vere stessero scomparendo dalla tv, sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante. Una cancellazione dell'identità delle donne avvenuta sotto lo sguardo di tutti ma senza che vi sia stata un'adeguata reazione, nemmeno da parte delle donne medesime.
Donne che, a onore del vero, a volte sono anch'esse carnefici di altre donne. Esempio fra tutti Barbara D´Urso, che negli ultimi anni ha colonizzato le TV del biscione diffondendo lo stereotipo della donna/bambola che deve apparire sempre provocante, giovane ed un po' oca civettuola. Soubrette che si improvvisano esperte di politica (vedi la Cuccarini e le sue continue cadute di stile) che non fanno altro che alimentare l'ideale di donna un po' svampita e stupida che deve fare il soprammobile o tutt'al piú la valletta muta. E come non citare le decine di influencer che irretiscono le teenager inculcando in loro l'idea che solo se appari puoi aspirare a ottenere qualcosa, anche se grattando la superfice risulti essere ignorante e cafona alla Giulia De Lellis, campionessa di cafoneria e che ha candidamente dichiarato di non aver mai letto un libro in vita sua. Volendo andare ancora oltre poi e scendendo sempre piú la china della misoginia e dell´anti femminismo di parte delle donne, come dimenticare Nausica Della Valle, inviata di Quinta Colonna, che ha dichiarato di essere "guarita dall'omosessualità" e che non sa, la poveretta, di aver dato il fianco a qualsiasi pazzo adesso possa sentirsi in dovere di "guarire" una donna lesbica attraverso una violenza sessuale (cosa tra l´altro accaduta realmente ad una ragazza, stuprata dal padre di 54 anni per dimostrarle che "il sesso è meglio con gli uomini")
Vorrei concludere citando le parole di Pierpaolo Mandetta, scrittore contemporaneo, che condivido in pieno: "E allora io mi sento di dire: state attente. Restate unite. Se avete un uomo magnifico accanto, non ignorate chi ne ha uno che fa schifo. Se non avete mai subito violenza, non credete che le storie al Tg capitino sempre altrove. Le vostre figlie, per qualche ora a settimana distoglietele dal gossip, dal cellulare, dalle acconciature. Dite loro che sognare Corona è sbagliato. Dite loro che fare sesso in cambio di attenzioni emotive è ingiusto. Dite loro che ammirare la Ferragni è fuorviante. Dite loro che guardare Uomini & Donne è nocivo. Dite loro che il ventre piatto è una scelta. Dite loro che la gelosia di un uomo non è amore ma possesso. Dite loro che stare sole non è un dramma. Dite loro di non chiamare puttana la compagna di scuola. Dite loro che avere desideri sessuali è naturale. Dite loro che i selfie non sono un modo per piacersi ma per piacere agli altri, e che questa è una trappola che le influencer che sponsorizzano cappotti, diete e cosmetici mettono in atto ogni giorno. Dite loro che se lui è violento, devono lasciarlo. Dite loro che realizzarsi, scoprire delle passioni e i gusti personali, leggere, sapere, trascorrere delle ore in solitudine, dire no, deve arrivare prima del trovarsi un uomo, e che trovarsi un uomo non è una missione che può sostituire tutto il resto. Donne, siate le puttane libere che tutti odiano."
Buona Festa delle Donne.