La metropoli come prigione: una riflessione sul vivere quotidiano

10.09.2014


Mi è piaciuto molto come Accordino abbia utilizzato la città come metafora della prigionia emotiva che i personaggi vivono. Ogni racconto è un piccolo capitolo di vita quotidiana che, sebbene a prima vista sembri ordinario, si trasforma in un viaggio interiore verso l'autoscoperta e la libertà. Le ambientazioni sono dominate dal grigiore delle metropoli moderne, dove la solitudine è palpabile, e questo rispecchia molto la tematica della ricerca di sé che emerge in tutte le storie. Lo stile dell'autore è sicuramente particolare, con una scrittura a tratti complessa, ma che dona profondità a ogni scena. A volte il libro sembra quasi una riflessione esistenziale che unisce la musica e la realtà urbana.

Giorgio F.