28. Pausa di riflessione
Cari amici, sparsi per il web. Oggi mi prendo una piccola pausa dalla scrittura del blog.
Sono giorno pesanti, stressanti, difficili. Giorni di scontri anche forti talvolta. Giorni difficili di allontanamento sociale, di barriere, di case che diventano gabbie. È una esperienza che condividiamo tutti, che subiamo in misura piú o meno forte tutti. Tempi di pressioni sociali e di affetti che mancano, anche se per fortuna la tecnologia in questo caso, ci aiuta a mantenere una parvenza di normalità.
Un momento di tensioni e confronti. Voglio chiedere scusa a qualcuno di voi si è spesso sentito offeso, chiamato in causa, denigrato dalle mie parole. Con alcuni di voi mi sono chiarito e ho chiesto scusa, dove fosse necessario. Altri invece li ho bannati non per le idee ma perché quello che loro professano è pericoloso, una deriva violenta, intollerante, supportata non dalla logica ma dalla paura. Ma se uso parole dure, forti, taglienti è perché spesso vi conosco personalmente da una vita e so che siete, siamo, molto meglio di quel che traspare da questi social da amare e amare. Perché la sento e la condivido la rabbia che provate, lo sconforto di chi rischia di perdere quel poco che ha. Non esistono persone cattive, esistono persone spaventate, continuerò a dirlo sempre.
Siete terrorizzati dal futuro. Anche io lo sono, credetemi. Sono terrorizzato dall'idea si quel che spetta alla mia famiglia, ai miei splendidi nipoti, se tutto quello che paventiamo (crisi, fame, guerra) si avvera. ma cerco per quanto piú possibile di non perdere la lucidità, di non abbandonarmi allo sconforto, di pensare positivo, di portare argomenti. Analizzo i fatti, mi faccio un'idea, cerco una sintesi. Non sono per il distruggere, sono per il costruire. Ma su basi condivise, libere, sagge e inclusive. Cosa che purtroppo in questi giorni alcuni non sanno o non vogliono fare.
Anzi alcuni, facendo leva sulla vostra paura, mettono in giro voci, parlano di complotti, usano lo spauracchio della crisi per terrorizzarvi. Non cedete alla paura, non cedete alle facile promesse di chi non ha fatto e continua a non fare nulla per voi. Abbiate piú fiducia nella scienza, nella preparazione tecnica e, perché no, anche nella politica. Non fatevi irretire da chi urla piú forte, da millantati scienziati che sventolano teorie farlocche, da media bacati dalla becera propaganda.
Io mi prendo una pausa si, ma continuo a pensare a noi, a voi, a questa nostra Italia, a questa nostra Europa fatta di popoli che non vanno giudicati per i loro governi ma che devono continuare a sentirsi parte di un unico progetto piú grande, di quella vera Europa dei popoli che non può e non deve fallire. Dove fallisce la politica, dove gli interessi privati ci vogliono divisi e deboli, mostriamoci orgogliosi di far parte del continente con piú storia, cultura, arte e inventiva del mondo. Gli altri in confronto a noi, scappiatelo, sono nulla. Questa vecchia e sgangherata Europa ha ancora molto da offrire agli altri, ha molto da dare e tano ha dato al mondo. Non dissipiamo un patrimonio umano che parte da Platone e arriva a noi.
Vi lascio con questo pensiero di Umberto Eco: "Il dialogo tra letterature, filosofie, opere musicali e teatrali esiste da tempo. E su di esso si fonda una comunità che resiste alla più grande barriera: quella linguistica.". Non dimentichiamo chi siamo, cosa abbiamo fatto e soprattutto, cominciamo a pensare a dove possiamo andare. Lontano, ma solo tenendoci per mano. Buona Pasqua a tutti voi. Vi abbraccio forte ovunque voi siate.