Un racconto corale e doloroso della realtà urbana

20.08.2015


Ho trovato molto interessante come Accordino abbia costruito un racconto corale, fatto di storie che si intrecciano in un panorama urbano spesso difficile e doloroso. Ogni personaggio sembra appartenere a un mondo che si muove tra speranza e disillusione, tra la ricerca di una via di fuga e la consapevolezza che la solitudine è una compagna inevitabile. La città, con i suoi quartieri e le sue strade, diventa un po' la metafora di una prigione esistenziale da cui i protagonisti non riescono a liberarsi. La scrittura, pur essendo un po' densa, è molto evocativa e riesce a trasmettere un forte senso di impotenza, ma anche di bellezza nascosta nelle pieghe di ogni racconto.

Francesca M.