20. Religioni e Omosessualità
La notte tra l'11 e il 12 giugno 2016, una sparatoria di massa avvenuta all'interno del night club LGBT Pulse di Orlando, in Florida, sconvolse il mondo. 49 le vittime accertate, 58 i feriti ad opera di Omar Mateen, che odiava le persone omosessuali (anche se diverse fonti parlarono di una sua omosessualità mai accettata, faticosamente celata);
Il 30 ottobre 2016, il giorno dopo l'ultimo devastante sisma in Italia Centrale, attraverso i microfoni di Radio Maria, padre Cavalcoli ci illumina sul senso teologico dei terremoti che hanno colpito l'Italia centrale.: è colpa delle unioni civili e delle coppie gay. Il Vaticano deplora, Monsignor Becciu chiede scusa ai terremotati, ma padre Cavalcoli non ritratta e invita il papa e il monsignore a ripassare il catechismo;
Il 23 gennaio 2019 Libero, quotidiano diretto da Vittorio Feltri, in prima pagina sbraita: "C'è poco da stare allegri. Calano fatturato e PIL ma aumentano i gay", come se la colpa della crisi fosse degli omosessuali, vai a capire come;
Il 15 aprile 2019 brucia la Cattedrale di Notre Dame e secondo la pagina Facebook di destra Alt-Right Italia, l'incendio sarebbe una punizione divina, colpa degli omosessuali e dell'Islam;
E ti pareva se ora, con una pandemia globale come quella che stiamo vivendo, non usciva qualche pretastro a dire che la colpa era nostra? Lo hanno fatto quasi a estremismi unificati un pastore americano, un rabbino ebreo, un patriarca ortodosso e un Arcivescovo cattolico (e un politico italiano di un famigerato partito politico). Non pervenuti al momento i musulmani, ma è solo perché forse non gli prendeva bene il segnale con il padreterno. Insomma, noi omosessuali siamo il parafulmine di tutte le sciagure dell'Universo, puniti da un dio che dovrebbe essere amore e nostro creatore (mentre nessuna punizione sembra arrivare per preti di qualsiasi religione pedofili, simoniaci, affaristi, sostenitori di regimi... insomma, un dio un po' strabico). Capite che aveva ragione Woody Allen quando diceva: "Non ho niente contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa".
Ci tengo qui a specificare che non ho nulla contro la fede di nessuno. Se la vostra fede vi fa star bene, vi rende felici, vi libera dall'odio, tenetevela stretta. Ognuno deve essere libero di vivere la propria vita come crede, purché lo siamo tutti e la nostra libertà non vada a incidere con la libertà degli altri. Come dico sempre, se ti dà fastidio che io sia libero di amare un uomo, una donna o entrambi, è un problema tuo. Anche a me dà fastidio che qualcuno si autoproclami unico intermediario tra dio e gli uomini, ma c'è tanto spazio su questa terra per poter convivere in pace l'uno accanto all'altro. Bella utopia se queste parole fossero valide per tutti, soprattutto per le religioni piú oltranziste ed esclusive del pianeta.
Prendendo in considerazione solo le 3 religioni monoteiste (le diffuse sul pianeta), esse ritengono l'omosessualità un grave peccato. Nate migliaia di anni fa, considerano le relazioni tra persone dello stesso sesso un atto contro natura, perché non funzionale alla prosecuzione della specie. Le uniche unioni benedette sono quelle tra uomo e donna che generano figli. Dopo millenni di accettazione delle pratiche omosessuali (anche se pur nella visione maschilista che separava nettamente gli attivi dai passivi, ritenendo socialmente accettate le prime e tollerate le seconde), quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale nell'impero romano, con l'ascesa di Costantino I, l'omosessualità divenne una minaccia istituzionale; motivo principale della sua persecuzione fu il bisogno di sopravvivenza ed espansione della popolazione attraverso la procreazione. Seguendo quindi la dottrina degli antichi ebrei, che avevano condannato l'omosessualità, con l'espansione del cristianesimo si cominciò a perseguitare le pratiche omosessuali. La Bibbia ebraica, che costituisce anche l'Antico Testamento dei cristiani, il libro del Levitico prevede per gli omosessuali la pena di morte (20, 13: «il loro sangue ricadrà su di loro»). Nel Nuovo Testamento, la pena è invece rappresentata dalla negazione perpetua al Regno di Dio (Prima lettera ai corinzi, 6,9-10), particolarmente evidente nella Lettera ai Romani (1, 26-27) in cui san Paolo li inserisce in un elenco di peccatori che «meritano la morte». Nei primi secoli del cristianesimo, agli omosessuali era espressamente interdetto il battesimo, come mostra la Tradizione apostolica. Secondo san Tommaso d'Aquino, ancora oggi il più importante riferimento dottrinale della Chiesa cattolica, l'omosessualità era uno dei più gravi peccati. Tra il 1566 e il 1568 due decretali di papa Pio V, in seguito proclamato santo, stabilirono che l'omosessualità conclamata doveva essere punita con la morte.
Ancora oggi, soprattutto nelle società più tradizionaliste, l'omosessualità non si può neanche nominare. Noi stessi, nati in paesi cattolici, siamo cresciuti ossessionati dall'idea della castità e dalla paura del peccato nella sfera sessuale. E il percorso di accettazione di sé e per liberarsi dalle imposizioni fanatiche, oltranziste e deprimenti della natura umana delle religioni è una strada in salita che non sempre porta a risultati felici. Specie quando ti scontri con una società ben lungi dall'essere laica ed egualitaria, ancora profondamente radicata ad una tradizione cristiana violenta e che vuole imporre all'intera umanità il proprio credo. Perché è inutile che le gerarchie facciano distinguo o condannino i singoli: i fanatici vanno puniti severamente, occorrono leggi e sanzioni civili in difesa degli omosessuali contro le azioni estremistiche e gli attacchi omofobi, oltre ad una chiara e netta separazione tra interessi politici, economici e sociali di Chiesa e Stato.
E invece, l'approvazione di una legge contro l'omofobia è stata ed è ancora vivacemente osteggiata dalla Chiesa cattolica. Il timore delle gerarchie ecclesiastiche è, in pratica, che certi loro pesantissimi attacchi agli omosessuali e ai loro diritti possano esporle al rischio di qualche condanna. Pur di evitare tale eventualità, dunque, preferiscono che in Italia non vi sia alcuna legge che protegga esplicitamente gay, lesbiche e trans dalla violenza (e dall'incitamento alla violenza) nei loro confronti. Una legge anti omofobia potrebbe anche punire i clericali che sostengono che l'omosessualità, benché espunta dall'elenco delle patologie psichiatriche, sia comunque un comportamento che è possibile correggere con apposite «cure». Un episodio emblematico dell'atteggiamento anti-anti-omofobo della Chiesa cattolica è stata, per esempio, la richiesta avanzata al Ministero dell'Istruzione nel 2014 dall'allora presidente CEI card. Bagnasco di ritirare gli opuscoli informativi sull'omosessualità che dovevano essere distribuiti nelle scuole. E il ministero dell'istruzione, per paura di dover perdere forse l'appoggio dell'elettorato cattolico. l'ha prontamente accontentato. Le religioni si adoperano sempre affinché nelle scuole non ci sia la benché minima possibilità di parlare in modo sano di sessualità (cosa che tra l'altro, diminuirebbe di molto il ricorso all'aborto e le gravidanze in giovanissima età) perché sanno che piú le persone sono consapevoli di sé stessi piú queste saranno libere dai lacci e dalle imposizioni di un sistema religioso nato solo per controllare le masse attraverso lo spauracchio del castigo divino. Castigo che sta a loro quantificare e che sono loro a comminare, in qualità appunto di unici intermediari tra dio e l'uomo.
E nonostante le parole incoraggianti di Papa Francesco, che ha dichiarato piú volte "chi sono io per condannare gli omosessuali", la realtà dei fatti è che i libri su cui la religione cristiana (ma non solo) si basa sono improntati all'odio, alla discriminazione ed alla intolleranza. E se una parte, purtroppo consistente, dei religiosi e dei ferventi cattolici non ci fa penzolare dai pioppi o bruciare sul rogo come si faceva in passato (e come ancora auspicano, dando così pretesti e scuse ai fanatici di agire), è grazie alle garanzie e le conquiste dello Stato Laico e democratico. Pensateci bene la prossima volta che sosterete certe dittature estere che oggi incensate o certi leader politici che vanno a braccetto con i piú beceri e reazionari clericali.