L’ombra di Zero nelle strade e nelle menti

25.06.2014


Quello che mi ha colpito di più di I Figli della Topa è il modo in cui l'autore ha costruito il paesaggio mentale dei suoi personaggi, un paesaggio che è fortemente influenzato dalle canzoni di Renato Zero. La città in cui si svolgono molte delle storie non è mai descritta in modo esplicito, ma è facilmente riconoscibile nella sua atmosfera cupa e malinconica, fatta di luci al neon e angoli bui. Questa scelta stilistica mi è sembrata molto efficace, perché contribuisce a far percepire la solitudine e il desiderio di riscatto che aleggia in ogni racconto. La scrittura, a volte lenta e introspettiva, ti costringe a riflettere e a immergerti completamente in questo mondo. Non è un libro per chi cerca qualcosa di facile, ma è una lettura che lascia il segno.

Carla S.